Campionato Prima Squadra: Adige - Gardolo

Sono scesi in campo gli "scarsi" domenica pomeriggio contro il Gardolo. All'inferno del De Varda gli "scarsi" hanno giocato per più di novanta minuti con carattere, determinazione e impegno. Gli "scarsi" domenica hanno dimostrato quanto valevano, e quanta voglia di giocare ci sia in questa squadra. Sempre gli "scarsi" hanno creato tante azioni gol, una traversa, e ancora una volta un bel gioco, grazia a una difesa sensazionale, un centrocampo che ha retto e un'attacco, della squadra, che ha dato i suoi frutti. Gli "scarsi" hanno messo una forza di sacrificio enorme, e questo da parte di tutti. Tanto si può dire, tanto si può discutere, ma la cosa che è indiscutibile, e che gli "scarsi" Domenica 13 maggio hanno bloccato 1 a 1 i Primi in classifica in quel di Mezzolombardo, quel De Varda che gli ha sempre visti uscire a testa alta, sempre imbattuti.

La squadra: nella'Arena del De Varda undici Gladiatori hanno mostrato il loro valore, contro avversari sfacciati, e talmente presuntuosi che sono venuti convinti di passare facilmente. Una partita bella da parte dei nostri. Ora a quattro dalla zona Play-off, ma nulla è ancora scritto.
Non farò cronache su questo Post, ma vi offro per la prima volta le pagelle della Partita Adige Gardolo.

L'arbitro: un rigore lo potevano recriminare entrambe le squadre. Sui gol contestazioni da entrambe le parti, possono starci. Troppa confusione in campo e sulle panchine. Invece che mandare fuori dal campo il nostro Mister che fuori lo era già, poteva provvedere mandando fuori l'allenatore del Gardolo e staff a seguito, che non stavano zitti un secondo.

Niente cronaca della partita oggi, ma per la prima volta ecco le Pagelle:

- Storari (Lunel Lorenzo): voto 7. Il Gardolo attacca in area molto, ma in realtà non lo impensierisce quasi mai, complice una sua idea: quella di mettere i 4 moschettieri davanti a sè. Ma il suo voto se lo guadagna al minuto 93 sventando in corner un colpo di testa di Amauri e al 95 quando esce in presa con sicurezza. Presenza.

- Nesta (Pederzolli Alessandro): voto 8.5. Mettiamoci d'impegno: troviamo che cosa il buon Sandro ieri ha sbagliato. E' inutile perder tempo: nulla. Perfetto in tutto: chiusure, anticipi e ripartenze. Dirige i 4 moschettieri meglio di Dartagnan. Di michele capisce solo al minuto 94 che forse da quelle parti era meglio non passare. Imperiale.

- Kaladze (Colombetti Matteo): voto 8.5. C'è sempre. Ormai quasi più nulla da dire su questo baby fuoriclasse con la personalità di un veterano. Si mette sulle tracce di chiunque si aggiri nei pressi dell'area rossonera. Ancelotti lo sprona. Lui decide di fare sempre di testa sua, e se questi sono i risultati, l'idea non è male. Pitbull.

- Oddo (Contini Alessandro): voto 8.5. Glielo si legge in faccia. Queste partite sono il suo pane. Dietro gli dicono di non rischiare e lui risponde affermativo facendo volare più volte le palle a distanza di sicurezza. Trova pure il tempo di far partire l'azione. Perfetto nella posizione. Deciso, duro al punto giusto. Sicurezza.

- Kakà (Zucal Denis): voto 8.5. Ancelotti gli affida fascia di capitano e fascia destra difensiva. La prima non è una novità, la seconda sì. Si prende cura di bomber Amauri concedendogli solo il tè nell'intervallo. Superbo in una chiusura sul n°10 ospite lanciato a rete. Sotto di un gol si getta in avanti protetto da Gattuso e dopo un minuto scarica un missilediretto all'incrocio. Il portiere è super ma Ricki raccoglie ancora e serve un bacio a Gila che rinrazia e fà 1 a 1.Geniale.

- Antonelli (Bonadiman Filippo): voto 8. Ormai non ha più il tempo di emozionarsi. Alla sua seconda da titolare gioca come fosse lì da anni. Sicuro e aggredendo tutti con l'amico Ambro. Quando può imposta pure. Basta? No perchè al minuto 26 devia un corner di Pirlo. Fontana è battuto, ma a salvare gli ospiti ci pensa il legno. Ci ripensa ma solo per un attimo, perchè si rimette guanti e tuta da lavoro e rimette in piedi la diga Antonelli. Gioiellino.

- Ambrosini (Chini Antonio): voto 8. Ok. Lui la partita la inizia il sabato sera. Quando? Tranquillo sul divano di casa? No bevendo più birre possibili e cantando cori che di rossonero hanno ben poco. Bene così perchè la domenica si traveste da Rambo usando piedi e corpo come armi. Corini non ne può più di vederlo e soprattutto di prenderle e cerca gloria altrove. Peccato che il vecchio Ambro abbia di fianco il clone Antonelli. Senza parole.

- Gattuso (Bernardi Francesco): voto 8. Pronti. Via. E dopo 3 secondi di gara rifila una spallata al povero Amauri che ha la sola colpa di trovarsi dalle sue parti. Si tracina avversari sulla fascia come calamite e senza strafare è sempre pericoloso. Prezioso nel coprire spesso Kakà, soprattutto nel pareggio. Gigante.

- Pirlo (Rigotti Manuel): voto 8. Ritrova una maglia da titolare dopo due partite, e la sua esperienza si fà subito sentire sulla fascia. Regala lampi di classe perdendo quasi mai la palla. Peccato che dopo mezz'ora si ritrovi su qualche strano pianeta causa: mancanza di ossigeno. Rientra sulla terra e sfiora subito il gol. Brillante.

- Seedorf (Chistè Rudi): voto 8.5. Che dire ancora di questo piccolo fenomeno. Gioca con una spensieratezza che fà impressione. Ci mette 5 minuti a trovare la posizione. Simplicio e compagnia non ci capiscono nulla da subito. Quello a capire bene invece è lui che dribla birilli, scusate avversari, come se stesse bevendo una birra al bar. Trova il tempo di irridere un paio di volte Barzagli per la "gioia" dei tifosi che lo esaltano. All'80' ripone la bacchetta magica. Fusez.

- Inzaghi (Sanzogni Matteo): voto 8. Lì davanti si guarda intorno e vede solo maglie avversarie. Allora Pippo si prepara alla guerra vera e propria contro Barzagli e soci. Trova alleati in Gattuso, Seedorf e Pirlo. Unico nel tenere su la palla. Un gioiello la palla che serve a Pirlo con dribling incorporato. Fontana però non è d'accordo e sventa la minaccia. Esce a metà ripresa sulle sue gambe, e già questa è una notizia positiva. Armata.

- Gilardino (Paluzzi Alessio): voto 8. Parte in panchina senza fiatare. Nella ripresa rileva uno sfinito Inzaghi e dopo 5 minuti raccoglie un invito a nozze di Kakà e deposita in rete il pareggio. Un'altro gol che vale oro. Che chiedere di più? Rapace.

- Goercuff (Dalfovo Michele): voto 6.5. E' lui questa volta il sacrificato di lusso, ma come sempre non si scompone. Entra nella ripresa in un ruolo non suo, ma col carattere si mette a disposizione facendo respirare spesso i compagni. Sfiora il gol che non tarderà ad arrivare. Coraggio.

- Jankulovsky (Giovannelli Patrick): voto 7. Come Goercuff è il sacrificato di lusso, ma sa di poter tornare utile in ogni momento. E infatti, quando Oddo ha la forza solo per uscire, entra e con calma respinge al mittente le avanzate ospiti. Certezza.

- Evani (Marcolla Fabrizio): voto 7. Avesse qualche minuto nelle gambe in più sarebbe una colonna rossonera. Simbolico l'invito di Kakà a Mister Ancelotti di dargli spazio. E infatti nel finale drammatico è soprattutto lui a scagliarsi contro Simplicio e Bresciano, manco i due avessero puntato una certa bionda in tribuna. In salita costante.

- Brocchi (Dallagiacoma Denis): voto 8. Ancelotti lo getta nella mischia per dare qualità ad un finale che di qualità ha solo la sabbia di San Siro. E dopo cinque minuti confeziona il capolavoro: è lui infatti che prende palla sulla destra e fà filtrare un gioiello per Kakà che ha appena il tempo di disperarsi per la prodezza del portiere e servire Gila. Un pezzo di pareggio è soprattutto suo. Ottimo nel recupero quando c'è da tirar fuori gli artigli. Arma in più.

- Serginhio (Caset Mirco): voto 10. Dopo quasi tre settimane di assenza, causa vacanza, rientra consapevole che dovrà guadagnarsi ciò che aveva e zitto zitto si allena. Ancelotti lo manda in panchina due volte lasciandolo lì per tutta la gara. Lui non fà una piega dimostrando che il gruppo è prima di tutto. Anche se la voglia di giocare c'è tutta, di certo non starà a guardare ancora per molto. Così dovrebbero fare tutti. Esemplare.

- Ancelotti (Zeni David): voto 8. Il merito più grande si chiama Antonelli, un gioiello pescato e rubato a Galli. A sorpresa schiera Kakà terzino, altra mossa azzeccata, e ricopre Corini e compagni di mastini guidati da Ambrosini. Lascia Seedorf libero da tutto. Il Palermo non capisce nulla. E' lui il Mister dell'Anno. Una critica: Mister una flebo di tranquillità non farebbe male. Adrenalitico.

Ciao a tutti. Alla prossima. E forza Adige.